Maggie Aderin-Pocock: una carriera nello spazio Understand article

Tradotto da Francesca Festi. Da bambina, Maggie Aderin.Pocock sognava di andare nello spazio. Non ci è ancora riuscita ma ci è molto vicina, come racconta Eleanor Hayes.

Saturno, come è visibile alla
luce visibile (a sinistra) e a
raggi infrarossi (a destra
e al centro)

Immagine gentilmente
concessa da ESO / Università
di Oxford / LN Fletcher /
T Barry

Siete pronti per un viaggio nell’universo? Allacciate il vostro casco e abbasseremo le luci.

Una immagine a termo-
infrarossi di Giove con il
satellite Io (a sinistra in
quest’immagine), scattata
con il Very Large Telescope
dell’ESO

Immagine gentilmente
concessa da ESO

Nel corso della prossima ora viaggeremo lontano, nel Sistema Solare, attraverso la nostra galassia e perfino oltre. Non appena ci saremo lasciati alle spalle la Terra ci volteremo a guardarla, affascinati dal nostro stesso pianeta e dalla sua superficie acquea prima di sfrecciare fuori nell’orbita della Luna e vedere quanto sia diversa. Poi faremo una gita al centro del Sistema Solare ed esamineremo il Sole prima di visitare Venere, Marte e Giove. Osserveremo da vicino gli anelli di Saturno prima di giungere, infine, a Plutone. Da lì, ci lasceremo dietro il Sistema Solare e visiteremo alcune delle stelle del cielo notturno, fino a quando non raggiungeremo il confine della nostra galassia. Là, useremo la più moderna tecnologia a bordo del telescopio spaziale Hubble per vedere cosa c’è alla fine dell’Universo e provare a calcolare quante galassie ci sono e la probabilità di trovare vita là fuori.

Tutto pronto per partire? 3-2-1 e partiti!

Potrebbe sembrare fantasia, come una favola che inizia con “C’era una volta”, ma Maggie Aderin- Pocock ha regolarmente compiuto questo viaggio negli scorsi cinque anni, guidando i bambini di quattro anni attraverso le meraviglie dell’Universo. Per la sicurezza delle loro classi, hanno affrontato un viaggio simulato nello spazio e nel tempo, trasportati solo dal programmaw1 interattivo di un computer e dall’illimitato entusiasmo di Maggie.

Maggie che esamina un
pannello solare

Immagine gentilmente
concessa da Paul Nathan

La scienziata spaziale Maggie chiede molto al suo tempo – sviluppare gli strumenti per i satelliti spaziali, filmare con la BBC e, dal Marzo 2010, badare a sua figlia Laurie. Ma trova ancora il tempo per visitare le scuole del Regno Unito.

“Mi piace che nei miei discorsi ci siano aspetti che interesseranno le ragazze, altri che interesseranno le minoranze etniche, ma la sfida più grande è provare a far capire alle persone che la scienza è per tutti. Chiunque sia curioso è effettivamente uno scienziato – non devi avere un papillon o i capelli spettinati.

“Provo anche a mostrare che se si guarda indietro nella storia, tutte le culture si sono interessate all’astronomia. Parlo di Stonehengew2 nel Regno Unito, di una pietra circolare nell’Egitto meridionale – Nabta Playaw3, ouna delle più antiche pietre circolari del mondo, risalente circa al 6000 a.C. Entrambe sono antiche costruzioni astronomiche e dimostrano che le persone di tutto il mondo hanno scrutato il cielo notturno chiedendosi cosa ci fosse là fuoriw4.”

Stoneheng, un cerchio di
pietre preistorico che ha
premesso di prevedere
eventi celesti

Immagine gentilmente
concessa da Old Moonraker;
fonte dell’immagine:
Wikimedia Commons

Qual è il consiglio che Maggie dà ai giovani scienziati che incontra negli incontri alla sua scuola?

“Il mio consiglio è di trovare cosa davvero li interessi e di portare avanti quelle idee, ma di avere anche conoscenze riguardanti le altre aree scientifiche. In quanto scienziati, possiamo essere molto lineari, proseguendo nel corso delle nostre ricerche nei più minuziosi dettagli, ma guardandoti intorno potresti trovare altri campi che ti danno la possibilità di accrescere la tua ricerca. Alcune delle più grandi intuizioni e delle più grandi scoperte scientifiche verranno fatte dove le scienze si accavalleranno tra loro.”

Nessuno può accusare Maggie di aver avuto una carriera lineare. Già da bambina era stata attratta da un libro di biblioteca con un astronauta in copertina e sognava di diventare anche lei un’astronauta – ma il suo percorso nella scienza dello spazio fu tutto tranne che diretto.

“Soffro di dislessia, quindi a scuola non ero molto brava in inglese o storia, ma avevo una predisposizione per scienze. Mio padre voleva ch’io studiassi medicina e io trovavo biologia davvero affascinante, ma ho deciso alla fine di studiare fisica.” Da studentessa a Londra, Regno Unito, Maggie si è costruita da sola un suo telescopio e ha iniziato a specializzarsi in ottica. Sponsorizzata dalle maggiori compagnie petrolifere, ha concluso un Dottorato di Ricerca, sviluppando un sistema ottico per vedere gli olii nei motori, in modo che i lubrificanti possano essere testati in modo più efficace ed economico – un sistema che è ancora usato in commercio, più di 15 anni dopo.

Quando Maggie ha fatto il suo ingresso nel mercato del lavoro nel 1994, dopo il suo Dottorato di Ricerca, la Gran Bretagna era nel mezzo di un recessione ed era difficile trovare lavoro. Con qualche perplessità accettò un lavoro al Ministero della Difesa del Regno Unito. “Da bambina ero pacifista, ma le mie idee si erano sviluppate da allora e avevo capito che avevamo bisogno di una difesa. Comunque, durante il colloquio mi era stato detto ‘non possiamo dirti di cosa ti occuperai fino a quando non avrai firmato l’Atto Segreto Ufficiale’ quindi mi sono alzata sapendo che ci sarebbero potute essere delle cose per le quali non ero preparata e quello significava che avrei potuto lasciare il lavoro prima ancora di iniziarlo davvero.”

Appena iniziò, Meggie apprezzò moltissimo il suo lavoro: sviluppare sistemi ottici che rintracciavano i missili, avvisavano i piloti e inviavano segnali per evitare che gli aerei venissero colpiti. “La maggior parte del lavoro che avevo fatto per il mio Dottorato di Ricerca era basato sul laboratorio e improvvisamente iniziai a volare attorno a fotocamere fissate fuori dalla porta aperta di un aircraft. Sembrava di essere James Bond più che una scienziata!”

La cupola del Telescopio
South Gemini, che riflette
il tramonto cileno

Immagine gentilmente
concessa da Osservatorio
Gemini / Keith Raybould

Il suo progetto successivo coinvolgeva lo sviluppare un localizzatore di mine terrestri portatile, che si basasse su un metal detector, un radar che penetrava il suolo (per rintracciare all’incirca la posizione) e una risonanza nucleare a quadrupolo (per rilevare gli esplosivi). “I localizzatori per mine terrestri erano molto diffusi negli ultimi anni Novanta a causa di tutto il lavoro che la Principessa Diana stava facendo. Per quella ragione, ricevevamo numerose visite da politici e cercavo sempre di trovare modi interessanti di spiegare loro la tecnologia – ed è stato lì che ho pensato di iniziare a un lavoro a scopo sociale.”

Il centro della nostra
Galassia, la Via Lattea, come
viene osservata agli
infrarossi con la
strumentazione NACO
dall’ESO Very Large telescope

Immagine gentilmente
concessa da ESO / S Gillessen
at al.

A quel punto la carriera di Maggie ebbe una svolta. “Avrei sempre voluto lavorare nello spazio e nell’astronomia e nel 1999, mi venne proposto un lavoro dall’Università di Londra, per portare aventi il progetto di costruire un bHROSw5, uno spettografo ottico per il Telescopio Gemini in Cile.” Nei fatti, il lavoro si rivelò molto di più della gestione del progetto.

“Mi piace gestire progetti ma amo davvero lavorarci con le mie mani. Alla fine del progetto, abbiamo impacchettato gli strumenti in 28 scatole e sono volata io stessa in Cile a costruire il telescopio. Il Cile è il posto che preferisco sulla terra: perché è nell’emisfero australe, puoi guardare su nel cielo di notte, proprio nel cuore della Via Lattea. Sono stata là per circa nove mesi. Alla fine, mio marito è dovuto venire là per riportarmi a casa!”

Al suo ritorno nel Regno Unito nel 2004, Maggie cambiò lavoro: dalla costruzione di strumenti per scrutare lo spazio alla costruzione di strumenti che effettivamente viaggiassero nello spazio. Come direttrice del progetto al Surrey Satellitesw6 (la nuova parte di Astrium), era responsabile per lo sviluppo di strumenti spettrografici, una piccola parte del grande Telescopio Spaziale James Webbw7. Una collaborazione tra NASA, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA)w8 l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) w8 e l’Agenzia Spaziale Canadese, il Telescopio Spaziale James Webb sostituirà il Telescopio Spaziale Hubble e dovrebbe essere lanciato nel 2018.

“Da bambina volevo fare l’astronauta. Non ero riuscita a diventarlo (non ancora!) ma diventare una scienziata spaziale è la cosa che si avvicina di più perché costruisco strumenti per andare nello spazio. Quando il telescopio verrà lanciato, compirà un viaggio di migliaia di chilometri dalla Terra e guarderà attraverso l’Universo, con la speranza di poterci dare nuove informazioni su cosa ci sia là fuori. Sono davvero felice di prender parte a un progetto così epico.”

Riproduzione di un artista del
Telescopio Spaziale James
Webb, che verrà lanciato
nel 2018

Immagine gentilmente
concessa da RW e Ball
Aerospace

Successivamente, Maggie ha lavorato per Astrium in diversi progetti di strumentazioni ottiche per l’ESA e la NASA e per telescopi terrestri. Il suo ultimo progetto coinvolgeva la localizzazione di biossido di carbonio, come parte di un grande progetto della NASA. “E’ un po’ una sfida. Possiamo scoprire le caratteristiche di assorbimento del biossido di carbonio, ma ciò che vogliamo davvero fare è localizzare l’emissione di biossido di carbonio – per scoprire da dove viene e quanto ce n’è, così in futuro chi creerà biossido di carbonio verrà tassato. Farlo dallo spazio ha molto senso, ma si ha bisogno di strumenti di localizzazione molto sviluppati e con un’alta risoluzione.”

E’ stato lavorando ad Astrium che Maggie è stata sempre più coinvolta nella comunicativa scientifica. Nel 2006, con un fondo del Consiglio per le Strutture delle Scienze e Tecnologie del Regno Unitow9, iniziò a visitare le scuole e ad apparire in televisione – in un telegiornale. “Volevo dimostrare il volo parabolico lanciando una mela, ma la troupe televisiva era un po’ perplessa perché di solito non si fanno delle dimostrazioni dal vivo durante i telegiornali. Alla fine, lo adorarono e da allora mi venne chiesto di fare altri telegiornali – e porto sempre con me una dimostrazione, se possow10.”

Maggie descrive come
avvengano le eclissi totali
di Sole

Immagine gentilmente
concessa da Paul Nathan

Dalla nascita di sua figlia Laurie, Maggie ha preso una pausa dalla stumentazione spaziale, ma è ancora molto interessata a comunicare la scienza. “Quattro giorni dopo che Laurie era nata, ho ricevuto una e-mail nella quale mi chiedevano di preparare un documentario per la BBC. Mio marito si mise in aspettativa dal lavoro per badare a nostra figlia mentre giravamo il mondo per girare un documentario intitolato: ‘Abbiamo davvero bisogno della Luna?’. Proprio ora, stiamo producendo un secondo documentario sul perché abbiamo bisogno dei satelliti e Laurie viaggia con noi.”

Quando Laurie crebbe un po’, Maggie progettò di riprendere con la strumentazione spaziale, ma nel frattempo sperava di essere coinvolta in un progetto per festival musicali e letterari, guardando alla scienza nelle opere di Shakespeare. “Per esempio in Romeo e Giulietta, Giulietta beve una pozione che la fa sembrare morta. Qual era la composizione chimica di quella pozione? Esiste davvero? O quando i personaggi di Shakespeare viaggiano tra le stelle, quali costellazioni stavano usando? Possiamo usare quelle opere per vedere come la scienza si sia evoluta dal XVII secolo.”

Chiaramente Maggie non si pente della scelta della sua carriera. “Sono molto fortunata ad aver trovato un lavoro che mi piaccia così tanto e sia anche vario – non è solo costruire attrezzature che vanno nello spazio ma è anche parlare di queste. Mi piace trasmettere il mio entusiasmo quando posso.”


Web References

  • w1 – Celestia è una programma astronomico gratuito, interattivo e in 3D che ti permette di viaggiare attraverso il Sistema Solare, verso più di 100.000 stelle e perfino oltre la nostra galassia. Progetta il tuo tour nell’Universo o utilizza uno dei tour degli altri visitatori. Vedi: www.shatters.net/celestia
  • w2 – Stonehenge vicino a Salisbury, Regno Unito, è un enorme cerchio di pietre costruito tra gli anni 3000 e 2000 a.C. Gli archeologi non credono che avesse significato religioso ma la sua forma sembra aver permesso la previsione di eclissi, solstizi, equinozi e altri eventi celesti. Per saperne di più, vedi: www.stonehenge.co.uk
    • Per trovare maggiori informazioni sugli scavi a Stonehenge del 2008 e per una panoramica a 360° dei cerchi di pietre, visita il sito della BBC (www.bbc.co.uk) o usa il link diretto: http://tinyurl.com/55qv67

  • w3 – Per sapere di più sull’astronomia a Nabta Playa durante il Tardo Neolitico, vedi: www.colorado.edu/APS/landscapes/nabta o il link più breve: http://tinyurl.com/7pghhsu
  • w4 – Rivolto ai bambini più piccoli, Storie di stelle è una collezione di miti riguardanti l’astronomia, ogni storiella è presa da una diversa cultura. Per scaricare le storie illustrate (in inglese, aragonese, francese, portoghese e spagnolo), visita: http://sac.csic.es/unawe/cuentos_cuentos_de_estrellas_eng.html o il link più breve: http://tinyurl.com/75z92gj
  • w5 – bHROS è uno spettografo ottico, parte dell’Osservatorio Gemini South in Cerro Pachón, Cile. Per saperne di più, vedi il sito dell’Osservatorio Gemini (www.gemini.edu) o usa il link diretto: http://tinyurl.com/7wwbj7w
  • w6 – Formata come una compagnia spin-off dall’Università di Surrey, Regno Unito, la Surrey Satellite Technology è specializzato in progettazione, costruzione e lancio di piccoli satelliti. Vedi: www.sstl.co.uk
  • w7 – Il Telescopio Spaziale James Webb sarà un grande telescopio a infrarossi, che esaminerà ogni fase della storia cosmica dal primo bagliore dopo il Big Bang alla formazione di galassie, stelle e pianeti, all’evoluzione del Sistema Solare. Vedi: www.jwst.nasa.gov
  • w8 – L’ESA è il passaggio dell’Europa verso lo spazio, che organizza programmi per scoprire nuove cose sulla Terra, il suo ambiente spaziale circostante, il nostro Sistema Solare e l’Universo, e inoltre collabora nell’esplorazione umana dello spazio, sviluppa satelliti basati su tecnologie e servizi, e promuove l’industria europea. Vedi: www.esa.int
    • L’ESA è un membro dell’EIROforumw11, l’editore di Science in School.

  • w9 – Il Science and Technology Facilities Council porta avanti una ricerca civile nella scienza e nell’ingegneria e investe nella ricerca del Regno Unito in aree che comprendono fisica delle particelle, fisica nucleare, scienza dello spazio e astronomia. Vedi: www.stfc.ac.uk
  • w10 – Per un video di Maggie che spiega al Newsnight’s Jeremy Paxman perché la Luna sembra rosso sangue durante le eclissi lunari, vedi: www.bbc.co.uk/news/science-environment-13787011 o il link più breve: http://tinyurl.com/7v6vxxy
  • w11 – EIROforum è una collaborazione tra le più grandi organizzazioni di ricerca scientifica inter-governamentali d’Europa, che uniscono le loro risorse, le abilità e l’esperienza per portare avanti la scienza europea nel raggiungimento del suo pieno potenziale. Come parte della sua istruzione e attività esterne, EIROforum pubblica Science in School. er saperne di più, vedi: www.eiroforum.org

Resources

  • Il sito web di Celestia Motherlode offre 12 tour spaziali dettagliati e istruttivi verso più di 400 destinazioni, con esercizi di completamento per gli studenti. Vedi: www.celestiamotherlode.net/catalog/educational.php
  • L’Osservatorio European Southern (ESO) è la prima organizzazione astronomica inter-governativa d’Europa e l’osservatorio astronomico più produttivo al mondo. Il suo sito offre numerose news, immagini, video e altro materiale riguardante l’astronomia, lo spazio e l’Universo, rivolti alle scuole e al pubblico. Vedi: www.eso.org
  • L’ESO è un membro dell’EiROforumw11, l’editore di Science in School.

Author(s)

La Dottoressa Eleanor Hayes è il capo-redattore di Science in School. Ha studiato zoologia all’Università di Oxford, UK, e ha concluso un Dottorato di Ricerca sull’ecologia degli insetti. Ha poi lavorato per un periodo nell’amministrazione dell’università prima di trasferirsi in Germania e iniziare a scrivere riguardo le scienze, inizialmente per una compagnia bioinformatica, e poi per una società scientifica. Nel 2005, si è trasferita al Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare per dar vita a Science in School.

Review

Questo è un articolo molto interessante riguardo la favolosa e movimentata vita di una scienziata dei nostri giorni. Potrebbe essere collegato benissimo alle scienze fisiche, ma può anche essere usato molto facilmente per contesti interdisciplinari.

Mostra quanto sia importante per gli insegnanti saper ispirare gli studenti affinché usino l’immaginazione e sognino. Sento che come insegnanti di scienze, dovremmo preparare un ambiente fertile perché essi lo facciano; dovremmo favorire situazioni e informazioni che richiamino l’interesse degli studenti mentre li aiutiamo a porre le basi dei loro sogni su fatti concreti piuttosto che su finzione.

Questo articolo si adatta bene a discussione, per esempio, su scienziati come persone reali, sulle caratteristiche e tratti degli scienziati e sulle donne nella scienza. Può anche essere usato per mostrare come i principi scientifici e i concetti possano essere collegati a innumerevoli applicazioni intorno a noi.

Spero che un giorno Maggie possa viaggiare nello spazio e che tutti i nostri studenti siano in grado di realizzare i loro sogni.

Paul Xuereb, University Junior College, Malta

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